Stefano Gregorini, ex corsista MES – Master in Social Innovation, Social Business, Start up Sociale e Progettazione Innovativa ci racconta la sua esperienza del master e il suo attuale lavoro nella Social Innovation. Un lavoro faticoso, duro, ma bellissimo.
“La passione per lo sviluppo urbano e quello locale, la partecipazione civica e la promozione del territorio ce l’avevo da tempo, e da tempo ero impegnato in associazioni non profit che, su vari fronti, si occupano di queste tematiche. Dopo la laurea specialistica finisco, quasi per caso, a lavorare nel settore commerciale di uno dei colossi mondiali del beverage. Cosa ci facevo lì dentro? Me lo chiedevo spesso ed infatti, dopo nemmeno un anno mi tuffo in Asvi. L’innovazione sociale è ciò che aveva guidato fino a quel momento il mio attivismo civico, ma non mi bastava, volevo renderla una professione ed acquisire strumenti e conoscenza che mi permettessero di farlo. Un anno inteso, dove ho appreso strumenti, metodologie ed una predisposizione a guardare le cose con occhi più analitici, un’analisi che passi velocemente all’azione, al progetto creativo che parta da bisogni della società di oggi.
Sono attualmente impegnato in due realtà innovative del non profit in Sardegna. L’associazione Urban Center, dove coordino le attività e lavoro all’ideazione, progettazione e realizzazione di eventi e programmi di innovazione sociale territoriale che nascono da idee di miglioramento per la qualità della vita e la Fondazione di Partecipazione Nurnet, che promuove la valorizzazione del patrimonio archeologico e, al contempo, un turismo esperienziale ed autentico attraverso l’attivazione di una community collaborativa sul territorio regionale sardo che vive empaticamente il rapporto con i beni archeologici ma anche con gli altri cittadini ed il paesaggio.
Il mio lavoro spazia dalla progettazione, al fundraising, alla comunicazione. C’è sempre da imparare, ma è il bello della social innovation che, al di là dei tecnicismi, è una formidabile modalità per ideare, integrare settori e dare risposte efficaci ai bisogni sociali.”