Marco Crescenzi, Presidente di Social Change School, sul Blog de Il Fatto Quotidiano: “Ha davvero senso ed è necessario lavorare 9-18/19 (se va bene), con il peso di mezz’ora-un’ora di trasporti per rientrare a casa, di striminzire le relazioni umane e gli orizzonti di senso perdendo qualità e presenza mentale? Per non parlare dell’“home working”, per certi aspetti mostratosi ancora più devastante, nella sua iperconnettività.
Credo sia utile che la domanda “è inevitabile?” ce la poniamo tutti: imprenditori, manager, HRM, liberi professionisti e più che mai i dipendenti, per creare ambienti di lavoro davvero smart: ovvero più produttivi, liberi, felici, coinvolti e soprattutto meno tossici.”
Leggi l’articolo completo sul Blog de Il Fatto Quotidiano: “Fair working, oltre lo smart working: lavorare meno, meglio, (quasi) tutti“