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#StoriedalCampo: Marco, passione, Social Change School e Repubblica Centroafricana

Marco Lanino, diplomato al Master HOPE- Humanitarian Operations in Emergencies, edizione Giugno 2015 ci porta con sè, sul suo field… a Bangui, la capitale della Repubblica Centroafricana.

“Come Abbinare Emergenza Umanitaria, Diritti Umani, Protezione E Field? Passione, ASVI Social Change e Repubblica Centroafricana.

25 Giugno 2016: giornata conclusiva, discussione del project work finale e consegna del diploma del Master HOPE.

26 Luglio 2016: arrivo a Bangui, capitale della Repubblica Centroafricana.

Non sono date a caso o inventate ma sono date ben scolpite nella mia mente di questa fase della mia vita: in un mese, ma ad essere sincero nell’ultimo anno, si è realizzato ciò che da un po’, con fatica e rinunce, non riuscivo a raggiungereio giovane giurista con la passione per uno dei settori più bistrattati e poco trattati del diritto (il diritto internazionale e in particolare lo studio dei diritti umani applicati ai casi concreti della vita mondiale) bloccato nei meandri di studi legali e tribunali trattando materie di tutt’altro genere, mi sentivo ingabbiato in qualcosa che non faceva per me… e allora i treni, come si suol dire, passano una sola volta. Di corsa sono salito sul treno ASVI Social Change che in un anno mi ha portato a conoscere e sviluppare le tematiche legate all’emergenza umanitaria, la logistica, il finance, il ciclo di progetto, le fasi di monitoring e evaluation, le tematiche che toccano direttamente la vita dei beneficiari come la protezione, l’educazione, la salute, l’accesso all’acqua, al cibo e ad un rifugio, la sicurezza alimentare, etc.

Ora scrivo dopo due mesi di Repubblica Centroafricana e precisamente da Bangui, la capitale. Sono qui in veste di assistente al Bureau dei Programmi per il settore Protezione in una ONG italiana partner del master ASVI Social Change che mi sta permettendo di mettere in pratica ciò che ho appreso nell’ultimo anno. La realtà non è sempre facile, il coprifuoco è limitante, le basi-bunker delle organizzazioni danno agitazione e inquietudine in un Paese tra i più poveri al mondo e minato dall’instabilità delle istituzioni e dalla presenza di numerosi gruppi armati in lotta tra loro in diverse Prefetture della nazione, aspetto che fa innalzare il tasso di persone sfollate all’interno del paese, senza dimenticare i rifugiati dei paesi limitrofi.

Questo quadro non sfiducia chi come me crede che si possa fare qualcosa di impatto per la popolazione sofferente e bisognosa di aiuti: progetti Unicef per la protezione dell’infanzia, per il disarmo dei bambini appartenenti e reclutati nei gruppi armati e per un loro indirizzo verso l’educazione scolastica, distribuzioni alimentari presso i siti gestiti dall’Unhcr, tutela e appoggio psicosociale per le persone soggette a violenze contro il genere; oltre a ciò, ho già avuto modo di sperimentare la dura realtà del terreno in una cittadina ancora più nel centro del paese e l’impatto è stato devastante ma si passa anche da queste esperienze per crescere professionalmente ed umanamente. Partecipo alle riunioni dei grandi cluster delle Nazioni Unite che indirizzano le strategie per il paese, appoggio la scrittura delle nuove proposte per la fine dell’anno o l’inizio del 2017… il tutto in due mesi…

Fortunato o no, mi sento che su questo treno ho appena cominciato il mio viaggio “umanitario” sperando che possa essere il più lungo possibile”

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