Laura Pacelli| 20 Ottobre 2015
Scrivere, che passione! Chi non ha mai pensato nella sua vita “oggi scrivo un romanzo”? In effetti narrare, e narrare per iscritto, è una delle attività più gratificanti che ci siano, e cimentarsi nella stesura magari solo di un semplice racconto è una delle esperienze che, a mio avviso, arricchiscono la vita di chiunque. A volte, però, non sappiamo da che parte cominciare, abbiamo bisogno di una spinta per deciderci, ed è proprio quella che intendo darvi con questo piccolo contributo, “rubato” ai mitici sceneggiatori hollywodiani. Tra le tecniche in voga ormai da parecchi anni per la costruzione dei personaggi vi è il ricorso ad una “tecnica” che trae spunto da una tradizione molto antica, quella dell’enneagramma. L’enneagramma è un simbolo nato in Persia più di duemila anni fa e che pare venisse utilizzato dai maestri Sufi per fini esoterici. In effetti, poiché si basa sul rapporto tra numeri e tipologie psicologiche, la sua derivazione “esotica” ci appare abbastanza ovvia; qui tuttavia ne propongo un uso “laico” ed esclusivamente pratico, in vista della costruzione di personaggi coerenti e credibili. Il grande pregio dell’ennegramma rispetto a tante altri strumenti basati sulla classificazione dei tipi psicologici è il dinamismo dello schema proposto: i nove “personaggi” non sono nove caratteri statici, bensì personalità dinamiche. Lo schema propone infatti l’evoluzione credibile di ciascun carattere in situazioni di soddisfazione o di stress, ne mette il luce la spinta all’azione, le motivazioni, i punti di forza e quelli di debolezza. E poiché lo scopo del mettere in campo dei personaggi è far accadere qualcosa, l’enneagramma contiene il “monito” a non dimenticare l’arco di trasformazione degli “attori” necessario per far procedere la narrazione in modo che sia realmente tale.
Ma andiamo a conoscere il primo dei nostri nove potenziali personaggi. E’ il tipo UNO, il critico. Perfezionista, scrupoloso, facile preda dello stress, si sforza di essere sempre corretto e leale, ma finisce per sentirsi esplodere di rabbia inespressa. Quando si trova in difficoltà tende a fare propri i lati più negativi del tipo QUATTRO(cfr. infra), cioè l’autocommiserazione e la depressione. Se invece attraversa una fase positiva, diventa energico ed ottimista come il tipo SETTE (cfr. infra), conservando l’integrità morale. Esempi di tipi UNO sono Portia nel Mercante di Venezia di Shakespeare, o l’infermiera Rutched in Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kensey, o il dottor Jeckyll in Dr. Jeckyll e Mr. Hyde di Robert Lewis Stevenson.
Veniamo al tipo DUE, l’amante. Compassionevole, generoso, pieno di uno spirito di abnegazione che può arrivare all’eroismo, desidera con forza l’amore e la stima delle persone con cui entra in contatto, finendo per diventare a volte possessivo e ricattatorio. Quando è in crisi involve nei difetti del tipo OTTO (cfr. infra), cioè si mostra prepotente ed arrogante, se felice diviene creativo e cosciente di sé come il tipo QUATTRO (cfr. infra). Esempi di DUE sono Mr. Darcy in Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, Carmen nell’omonima opera di Bizet, Annie in Misery di Steven King.
Il tipo TRE, il produttore, è un personaggio pragmatico, la cui spinta all’azione è il successo. Adattabile, ambizioso, vanitoso, usa la sua grande energia per emergere, cercando di mettere da parte la sua profonda paura di essere inutile. Se frustrato, diviene negligente e disonesto come il tipo NOVE inevoluto (cfr. infra), mentre se viene gratificato dalla vita rivela i pregi del miglior tipo SEI (cfr. infra) cioè la consapevolezza della complessità e la capacità di trarre il meglio da persone e cose. Esempi di TRE sono Scarlett O’ Hara in Via col vento di Margaret Mitchell, Gatsby de Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, Lady Macbeth nel Macbeth di William Shakespeare.
Il QUATTRO, il drammatico, è un tipo molto ricorrente come protagonista di romanzi e film. Istrionico, intuitivo, creativo, preda di amori travolgenti e spesso disperati, è alla ricerca di sé stesso e a volte rischia di essere assorbito completamente dalle proprie emozioni. Se non riesce ad esprimersi con efficacia rivela il lato melodrammatico ed autodistruttivo, difetti del tipo DUE , se evolve, magari grazie alla espressione artistica, diviene equilibrato e capace di regalare al mondo bellezza e armonia con l’onestà del tipo UNO. Esempi di QUATTRO sono Emma in Madame Bovary di Gustave Flaubert , Cyrano in Cyrano de Bergerac di Edmund Rostand, Anna in Anna Karenina di Leo Tolstoij.
Esaminiamo ora il tipo CINQUE, l’analista. Osservatore attento, concentrato, dotato di un intelligenza acuta e progettuale, nel suo sforzo di controllare tutto perde il contatto con la propria sfera affettiva. Quando non supportato da persone in cui riponga stima e fiducia, cose che accorda con difficoltà, manifesta i lati isterici e eccentrici del tipo SETTE (cfr. infra), mentre in stato di grazia acquista la sicurezza e l’abilità nella direzione del lavoro altrui del tipo OTTO (cfr infra) Esempi di CINQUE sono Scrooge in A Christmas Carol di Charles Dickens, K ne Il Processo di Franz Kafka, Hannibal Lector ne Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris.
E’ la volta del tipo SEI, il pessimista. Spesso attraente, dolce e fiducioso, strenuo lavoratore, cerca la sicurezza come spinta motivazionale, cercando di non prendere decisioni se non costretto dalle circostante. Nei momenti in cui si sente sopraffatto dalle responsabilità inaspettatamente evidenzia ostilità e egocentrismo patologico, virando verso l’opportunismo del tipo TRE inevoluto, mentre quando sente di poter contare sull’affetto di chi lo circonda diventa ricettivo e generoso come il tipo NOVE (cfr infra). Esempi di personaggi del tipo Sei sono Amleto nell’Amleto di Shakespeare, Raskolnikov in Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij, Rudy Baylor in The rain maker di John Grishman.
Se volete costruire un personaggio impulsivo ed edonista, il tipo SETTE, l’ottimista, è quello che fa per voi. Spontaneo, vivace, reattivo, preoccupato di non mancare gli appuntamenti con il piacere che l’esistenza può offrirgli, sfugge alla angoscia esistenziale ostentando una superficialità che spesso non possiede realmente. Se infelice diventa ossessivo e rigido, negandosi ogni soddisfazione come il tipo UNO, se appagato si impegna con costanza, usando il suo amore per la vita invece che per scopi puramente edonistici per nobili cause, come il miglior tipo CINQUE. Esempi di SETTE sono Gulliver ne I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, Schindler in Schindler’s list di Thomas Keneally, Peter Pan nei romanzi di James Matthew Barrie.
Il tipo OTTO, il leader, è sicuro di sé, combattivo, vendicativo, ansioso di conquistare il potere e mantenerlo spesso a tutti i costi. E’ l’ideale se avete bisogno di creare un protagonista senza grandi sfumature ma che possa generare facilmente il conflitto, battersi con forza, anche fino allo stremo, per la propria affermazione. Se contrastato il tipo OTTO esita nel CINQUE più isolato e maniacale, se vincente diviene un DUE disponibile e protettivo nei confronto dei più deboli . Esempi di OTTO sono La regina di cuori di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, Otello protagonista dell’omonimo dramma di Shakespeare, Dimitri ne I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij.
Termino questa breve panoramica dei tipi dell’Enneagramma con il NOVE, il mediatore. Fantasioso, generoso, disposto al compromesso pur di non incorrere nello scontro aperto, segue la corrente finendo per incorrere in una serie di disavventure in cui finisce comunque suo malgrado. Se non riesce a trovare un equilibrio rischia il cinismo del peggior tipo TRE, quando invece si fa forza e affronta gli eventi diventa cooperativo e rivela un coraggio ingenuo e radicale come il tipo SEI. Esempi di NOVE sono Dorothy in Il mago di Oz di Frank Baum, E.T. protagonista di E.T. the Extra-Terrestrial di Steven Spielberg, e in generale molti dei personaggi delle storie di realismo magico come quelle raccontate da Gabriel Gracia Marquez.
E ora che avete preso un po’ di confidenza con i nostri potenziali eroi, create, create, create! Buon divertimento!