Sandro Calvani| 25 marzo 2014
Il 6 Marzo scorso, dopo la chiusura del mio corso sulle politiche dello sviluppo sostenibile alla Webster University, uno studente ha scritto sulla valutazione finale che gli è rimasta impressa la mia passione e senso dell’urgenza sulle sfide dello sviluppo sostenibile. Date per credibili le mie ragioni per una accelerazione delle scelte necessarie sui temi dei beni pubblici globali, lo stesso studente ha anche aggiunto che non ha compreso però come mai i leaders dell’umanità non sembrano affatto condividere lo stesso senso dell’urgenza. Che si tratti solo di eccessiva passione accademica?
Il 7 Marzo il Presidente dell’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite Vuk Jeremic e Jeffrey Sachs hanno lanciato sui giornali internazionali un appello per chiedere che i leaders dell’umanità sentano molto di più l’urgenza di scelte importanti sui temi dello sviluppo inclusivo e sostenibile globale.
Jeremic è anche il presidente del Centro per le Relazioni Internazionali e Sviluppo Sostenibile (CIRSD) di Belgrado ed ex- Ministro degli Esteri della Serbia. Jeffrey D. Sachs è il consigliere speciale sugli obiettivi di sviluppo del millennio del Segretario Generale dell’ONU, fondatore e direttore dell’ Earth Institute della Columbia University negli Stati Uniti, Quetelet Professor di sviluppo sostenibile, e professore di politica e management della salute.
I due guru dello sviluppo sostenibile hanno scritto: “Ci auguriamo che le iniziative dell’ONU incoraggino i leader mondiali ad agire per l’imperativo di stabilire rapidamente un quadro generale coerente dei beni comuni dell’umanità per realizzare uno sviluppo davvero sostenibile , che metta in moto politiche allineate con le esigenze a lungo termine dell’umanità. Altrimenti, rischiamo di veder crollare tutte le economie mondiali, con tensioni sociali in aumento, e un cambiamento climatico sfavorevole che cresce fuori controllo.
La comunità internazionale si trova oggi di fronte alla necessità di decisioni importanti e specifiche da prendere subito. Ma alla velocità con la quale ci stiamo muovendo, rischiamo di arrivare tardi perfino alla linea di partenza. Dobbiamo accelerare il ritmo della nostra risposta alle sfide globali, in modo che corrisponda al ritmo e alla portata della crisi stessa.
Per questo sosteniamo la necessità di una leadership al vertice [delle sfide dello sviluppo sostenibile] con un impegno personale e costante dei capi di Stato e di governo.”
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