Quali sono gli standard minimi da garantire nell’emergenza umanitaria? Come ci si prepara a tre giorni di simulazione presso la UNHRD base a Brindisi?
La field experience, Working in Emergencies, si avvicina ed i ragazzi del master HOPE– Master in Humanitarian Operations in Emergencies Managing Projects, People, Administration & Logistic in the field (edizione Giugno 2015) nel weekend 19-21 febbraio hanno iniziato a “sporcarsi le mani” acquisendo gli standard internazionali adottati dal settore umanitario nell’emergenza.
Pia Cantini, Humanitarian Aid Expert di Save the Children Italia, ha dato l’opportunità ai ragazzi di lavorare su The Sphere Project Handbook: che cos’è, come è stato ideato, qual è la sua importanza oggi e come viene utilizzato dagli operatori del settore. Si tratta di un progetto nato dal basso. In seguito al Genocidio in Ruanda il settore dell’emergenza si è reso conto che era necessario stabilire e codificare degli standard minimi dell’emergenza. Nel 1997 nasce quindi Sphere: il manuale di riferimento per chiunque oggi lavori nell’emergenza umanitaria a livello mondiale.
Nei tre giorni di aula, presso la sede di Intersos a Roma, si sono approfonditi tutti e 4 i settori tecnici dello standard Sphere:
-Food security and nutrition
-Health actions
-Shelter Settlement and non food items
-WASH
Un focus specifico è stato dedicato anche alla “Education in Emergency”: cosa significa fare education durante un’emergenza umanitaria?
Dopo tre giorni di esercitazioni sui principi fondamentali non resta che mettersi alla prova sul campo! La base UNHRD di Brindisi ed il workshop Working in Emergencies, con il supporto di CHS Alliance, saranno le prossime sfide per i nostri futuri operatori umanitari.