Filippo Addarii | 23 luglio 2013
Siamo a un anno dalle elezioni del Parlamento Europeo che si terranno a Maggio del 2014 e a Bruxelles ci si prepara di già al cambiamento. In altre parole, i funzionari non si prendono la briga di avviare nuove iniziative, ma cercano soltanto di chiudere quelle già avviate e preparano l’ordine del giorno per i prossimi ospiti delle istituzioni europee.
Mi asterrò dal rivelare che se questo è il ciclo politico di Bruxelles il sistema europeo è chiaramente inadeguato per tenere il passo di un mondo che si globalizza a vista d’occhio.
Tale inadeguatezza si rileva anche nell’evoluzione dell’agenda europea per l’innovazione, l’imprenditorialità e gli investimenti sociali.
Il 6 giugno si è riunito nuovamente il gruppo di esperti sull’ imprenditorialità sociale (chiamato GECES, http://ec.europa.eu/internal_market/social_business/expert-group/index_en.htm) voluto dal Commissario Barnier.
La scelta della data è stata quanto mai infelice, coincidendo con quella del Forum sugli investimenti sociali voluto dal Primo Ministro Britannico Cameron in preparazione del G8 (https://www.gov.uk/government/news/social-impact-investment-forum). Tanto è vero che non solo tutti i membri inglesi del GECES erano a Londra, ma lo stesso Commissario Barnier ha preferito partecipare al forum londinese disertando la riunione di Bruxelles.
La cosa non mi stupisce visti i risultati dell’evento di Londra rispetto a quello di Bruxelles. Cameron ha lanciato la Borsa Sociale (London Stock Exchange), una commissione per rilevare i dati disponibili in questa industria emergente, un comitato che riunisce i rappresentati dei paesi più ricchi al mondo per promuovere gli investimenti sociali insieme ad altre misure rilevanti per il suo paese.
Al contrario, a Bruxelles le novità sul tavolo non sono altrettanto eccitanti a parte il lancio di Social Impact Accelerator, il fondo di fondi di 60 milioni di € creato dalla Banca Europea d’Investimenti insieme al Fondo Europeo di Investimenti, Deutsche Bank e Credit Cooperatif (http://www.eif.org/what_we_do/equity/news/2013/social_impact_accelerator.htm).
L’impresa sociale è tra le priorità dei fondi strutturali,ma la programmazione è ormai nelle mani degli Stati Membri. È stata approvata la certificazione per i fondi per investimenti sociali. Il crowdfunding è diventato di moda, ma siamo ancora lontani da una legislazione che ne permetta l’uso su larga scala.
Procedono i lavori del sottogruppo sulla misurazione dell’impatto sociale, ma le conclusioni sono ancora molto lontane. Sono stati avviati due progetti per meglio definire il settore in Europa: l’uno sulla mappatura dell’impresa sociale, l’altro sulla raccolta dei dati statistici.
Trovate tutti i riferimenti specifici nel sito della Commissione:
http://ec.europa.eu/internal_market/social_business/index_en.htm