In Italia, cosi come in Spagna 1 bambino su tre è a rischio di povertà (dati Save The Children Italia, Atlante dell’infanzia a rischio, e Ayudaenaction.org Espana).
Sempre in Italia, più di 1,1 milioni di minori vivono in povertà assoluta, una condizione che tra il 2005 e il 2015 è più che triplicata, passando dal 2,8 al 9,3 per cento.
Nel 2015, l’area delle povertà relativa si è estesa ulteriormente fino a comprendere oltre 1 milione di famiglie e 2.1 milioni di bambini, 800 mila dei quali sotto i 6 anni.
Quattro famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i genitori non possono permettersi di accendere i riscaldamenti e più di un minore su quattro abita in appartamenti umidi, con soffitti che gocciolano e con tracce di muffa alle pareti e mal illuminate.
Che poi le gocce vadano a finire su uno smartphone o che la muffa sia postata su Facebook, dice molto ma aggiunge poco.
Possiamo vergognarci di essere italiani. Possiamo vergognarci di essere spagnoli. Inoltre il dato relativo all’intera Comunità Europea è al 27,8%, peraltro un dato in netta crescita rispetto alle rilevazioni precedenti (area EU 28, dati Eurostat 2014- Children at risk of poverty or social exclusion)
E allora vergogniamoci anche di essere europei.
Se non fosse, dopo Trump, che l’essere orgogliosi di essere americani non è proprio facile. Ma allora quanto vale un bambino per l’Italia, per la Spagna, e, per l’Europa tutta? Molto poco evidentemente, nei fatti.
Se il progresso di una società si misura dal valore che produce per le persone, da come tratta la propria infanzia ed i proprio giovani, direi che, nonostante le fantastiche innovazioni tecnologiche, le fondamenta – in occidente – stanno diventando fradice.
Ci si preparano avvincenti realtà virtuali, con tanto di atmosfere olfattive, forse anche per non sentire la puzza della muffa? Non mi tapperò mai il naso e preferisco annusare la realtà, anche quando è scomoda e maleodorante.
E allora abituiamoci a sostituire la vergogna con lo sdegno, la tristezza con la rabbia, il pessimismo con la lotta. Vedo tanti giovani che si candidano ai nostri Master, con una qualità personale, un valore, sogni potenti ed un coraggio, incredibili.
Ovviamente, anche per questa battaglia per l’infanzia e il suo, e nostro, futuro, supportiamo ‘Save the Children’, contribuendo a professionalizzare i suoi volontari, e con i molti professionisti da noi formati che vi lavorano con grande impegno
Ripuliamo la muffa e ricostruiamo le fondamenta, ragazzi, fa freddo, ma su le maniche!