Emergenza Umanitaria: il Presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim, è intervenuto con grande lucidità nel suo appello sulle potenziali conseguenze (ancor più) catastrofiche dei flussi migratori incontrollati se non si lavora sul “de risk” dei paesi deboli.
“Dobbiamo lavorare sul de-risk di Paesi come la Libia o la Nigeria, per attirare soldi sotto forma di investimenti nello sviluppo profittevoli”.
E ha focalizzato un approccio che da anni stiamo portando avanti all’interno dei master. Vale a dire la necessità per tutti gli attori collaborare allo sviluppo soprattutto anche dal punto di vista degli investimenti congiunti e dell’impatto finance, al di là dei fondi istituzionali pubblici.
Come si può fare? «L’opportunità più grande che abbiamo sta negli enormi capitali parcheggiati dopo la crisi economica, che guadagnano poco o nulla. Ci sono 8,5 trilioni di dollari investiti in bond a interessi negativi emessi dalla Bce e dalla banca centrale giapponese; 24,5 trilioni in titoli di Stato che rendono l’1% o meno; 8 trilioni in contante che dormono”.
Leggi l’articolo: Jim Yong Kim: “La crisi delle migrazioni è solo l’inizio della tragedia”.
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Fonte Foto: The World Bank