Giampaolo Pagliuca | 18 Marzo 2014
All’interno del fenomeno “Economia Social y Solidaria” cresciuto fortemente in Argentina nella seconda metà degli anni ’90 è particolarmente interessante osservare la costruzione di mercati e monete sociali nell’esperienza dei Treque. Il Treque è una iniziativa su scala locale nella quale uno o più gruppi di persone decidono di scambiare beni e/o servizi in forma diretta. Si tratta di forme di interscambio che non utilizzano denaro di corso legale, permettendo ai settori della popolazione esclusi dal mercato dei consumi di utilizzare le risorse produttive di cui dispongono (capacità lavorativa e/o mezzi di produzione) per produrre beni o servizi capaci di soddisfare necessità comunitarie. I soggetti che partecipano al Treque possiedono un doppio ruolo: produrre e offrire beni e/o servizi e, simultaneamente, acquisire beni e/o servizi all’interno della stessa comunità divenendo “prosumidores” (dallo spagnolo, ossia produttori e consumatori allo stesso tempo). Lo scambio all’interno di un Treque avviene attraverso due modalità. Da un lato vi è il Treque diretto: l’offerente di un bene/servizio scambia senza intermediazione un bene/servizio proposto da un altro soggetto. Esiste poi il Treque multi-reciproco dove il rapporto si amplia a più soggetti e a più beni/servizi costituendo un sistema domanda-offerta regolato attraverso il credito. Il credito, in tale accezione, è una moneta sociale che ha valore solo all’interno del Treque. L’assemblea è l’organo sovrano in cui i membri esprimono critiche ed opinioni, confrontano le attività sviluppate e ne promuovono di nuove. E’ possibile individuare reti di Treque integrate attraverso i clubes, definiti anche “nodi”, inseriti in ambito nazionale, regionale o municipale. Ogni Treque abilita uno spazio fisico dove avviene lo scambio di beni e servizi, la cosiddetta feria. Per l’ingresso in un Treque già fortemente strutturato possono essere previsti periodi di formazione relativamente ai principi interni, i diritti e le responsabilità dei membri, la valorizzazione dei prodotti. Gli individui che partecipano si uniscono per soddisfare necessità collettive, economiche e culturali, generando e riproducendo una concentrazione importante di relazioni sociali. Nel 2002 in Argentina erano circa 2,5 milioni gli individui coinvolti nelle attività dei mercati sociali, con una rete di 5 mila nodi attivi, diffusi principalmente nella Provincia di Buenos Aires, e interessando pure Rosario, Cordoba, Mar del Plata, Nord de Santa Fe. Con riferimento al 2011, l’esperienza dei Treque ha subito un forte ridimensionamento numerico, arrivando a contare circa 20 nodi attivi e 4000 membri partecipanti.
Di questo come di altri casi interni all’ “Economia Social y Solidaria” o “Economia Popular” non è raro discutere – senza condizionamenti ideologici – con professori, ricercatori nelle Università o centri studio di Buenos Aires. Tali esperienze sono “pezzi” o “sensori” di una società complessa, in cui è facile imbattersi anche solo girovagando lungo l’enorme Nación Argentina. Io personalmente ho conosciuto le assemblee di quartiere (asambleas barriales), strutture di condivisione sociale nate dopo la crisi del 2001, nel centralissimo quartiere di Recoleta a Buenos Aires: una esperienza di grande impatto.
Per chi volesse conoscere e approfondire la complessità dell’Economia Sociale in Argentina, consiglio questi libri: Redes Sociales y clusters empresariales (Garcia Macias) e Caminos Solidarios de la Economia Argentina (2004, Ediciones CICCUS).