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2014 Anno del Cavallo (di Troia?)

Innovazione sociale o facile ottimismo ?

Sandro Calvani | 16 Gennaio 2014

Il 31 Gennaio comincia il nuovo anno Cinese: il 2014 è l’anno del Cavallo. Animale ammirato dall’umanitä intera presso ogni popolo e cultura, il cavallo è anche l’animale più celebrato nei monumenti  in tutto il mondo, nelle opere d’arte e nei dipinti, nei film di avventura;  per secoli è stato al centro della mobilità umana e protagonista di decine di giochi e scommesse in ogni paese del mondo. Ancora oggi la potenza di un motore si misura in cavalli vapore.

La credenza tradizionale cinese ricorda che l’anno del cavallo è un anno per le accelerazioni, per i cambiamenti veloci, per i salti di qualità, per gli atti di coraggio e di approfondimento. Si sa che i cavalli amano competere, e dunque nel 2014 si presentano molte competizioni, qualche volta bizzose ed indomabili, un anno dunque da vivere con passione. Pensando ad un cavallo viene subito in mente l’associazione  con i grandi condottieri e i leaders, i grandi viaggi del passato e a me -scacchista incallito- anche il fatto che il cavallo è l’unico essere vivente non umano tra i 32 pezzi presenti sulla scacchiera. Giocando a scacchi, piazzare uno o due cavalli al centro è spesso la strategia più forte per vincere una partita. Il cavallo muove tra l’altro in un modo chiamato “salto a L” che spiazza anche gli attacchi più insidiosi di regine ed alfieri avversari.

Continuando l’allegoria cui ho fatto riferimento nel mio pezzo recente su Ulisse, osservo che nella vita reale delle nazioni, sempre più stati falliti -o molto inguaiati- sono anche comunità che hanno lasciato entrare tanti nemici nascosti dentro cavalli di Troia. I moderni cavalli di Troia sono attraenti a prima vista: si presentano sotto forme spudorate di arricchimento finanziario senza lavoro, potere senza trasparenza, relazioni istituzionali basate sulla corruzione, burocrazie auto-referenziali ed inutili. Così popoli e paesi ricchi di storia, di sane tradizioni civiche e di alti valori etici di collaborazione e solidarietà, si sciolgono come neve al sole quando dai cavalli di Troia, lasciati entrare nelle città, escono mucchi di sfruttatori e pirati. Questo modo di vedere il Cavallo di Troia come qualcosa di malefico è dimostrabile nel termine Trojan che viene dato ai programmi  che si infiltrano nei computer e rubano o distruggono le basi di dati.

Ma ci sono anche i Cavalli di Troia benefici. L’Iliade e l’Odissea raccontano la mitica guerra combattuta tra i Greci e i Troiani per amore di Elena, ritenuta la donna più bella del mondo, anche se non ci sono prove perchè all’epoca non era ancora nato il concorso di Miss Universo. I sondaggi fatti tra studenti al liceo danno sempre una maggioranza a favore dei Greci, gli inventori del cavallo di Troia, che dunque ha spesso un’aria simpatica, passando per un’innovazione creativa ed efficace. Si possono ritenere dei Cavalli di Troia positivi alcune innovazioni sociali, società di start-up, alcune imprese giovanili che sfidano la crisi economica di questi anni. Sono Cavalli di Troia che si introducono dentro a società malate e stanche per iniettarvi un nuovo entusiasmo e speranza per il futuro, innovazione, etica, orientamento all’equità e attenzione ai più deboli. Di fronte a questi Cavalli di Troia in forte crescita in alcuni paesi, la gente si divide in tre gruppi: gli Epei, cioè quelli chei Cavalli di Troia li fabbricano e ci mettono dentro i propri guerrieri più coraggiosi, le Cassandre, quelli che presagiscono grandi sventure portate da tali strane innovazioni mai viste prima, e infine la maggioranza dei Troiani, che continua a far festa senza badare nè agli Epei nè alle Cassandre. Quanti erano i prodi guerrieri dentro al Cavallo di Troia? Tra le tante versioni proposte dagli autori che se ne sono occupati, la stima che si è guadagnata maggior credibilità è che fossero solo quaranta, ma sgominarono l’esercito dei Troiani, approffittando del fatto che molti Troiani erano ubriachi e molti furono presi di sorpresa.

Allora per il 2014 tanti auguri di felice anno del Cavallo alle innovazioni sociali in Italia ed in altri paesi: anche tenendo conto del fatto che il 2015 sarà Anno della Pecora.

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