Lo scorso week end si è tenuto il workshop
“Progettare lo sviluppo in contesti difficili. Buone prassi, tecniche di eccellenza nei progetti di cooperazione internazionale’.
Il workshop è stato tenuto da Andrea Stroppiana, Ricerca e Cooperazione Ong, consulente di progetti e programmi della Commissione Europea, esperto di metodi partecipativi applicati alla progettazione nei contesti di sviluppo.
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Il workshop è suddiviso in 3 lezioni:
IL PROJECT CYCLE MANAGEMENT
Per conoscere le principali cause di fallimento di un progetto, le fasi del Project cycle management e imparare fare un’analisi di contesto.
IL QUADRO LOGICO E IL PROJECT CYCLE MANAGEMENT
Per imparare a costruire una logica di intervento con il Quadro logico e a pianificare una strategia di intervento per obiettivi di sviluppo.
Il LOGICAL FRAMEWORK
Per imparare a comporre un indicatore di sviluppo , a scegliere le fonti di verifica più adatte per gli indicatori e a condurre un’analisi del rischio di un progetto.
Dalla Bolivia, Antonio Lopez y Roy – Country Representative Bolivia presso la ONG Ricerca & Cooperazione – illustra “Il metodo GOPP e la progettazione bottom-up”. Focalizzandosi su:
La metodologia GOPP nell’identificazione dei progetti in loco. Gli aspetti positivi e negativi del contesto sud americano.
Il quadro logico come strumento base della gestione del progetto. Il significato della progettazione bottom up.
Dalla Tunisia, Liù Fornara – Corsista ASVI Master PMC edizione Novembre 2010, oggi Country Representative Tunisia presso l’ONG GVC – interviene in merito a “La vita quotidiana sul field: tra strumenti e progettazione partecipata”. Tracciando un quadro sulla vita da cooperante, l’ importanza del metodo partecipativo nell’implementazione dei progetti.
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