Francesca Cocchi | 9 luglio 2013
Finalmente da oggi le vittime di violenza di genere, stalking o molestia che hanno ottenuto protezione in uno Stato membro potranno usufruire di una immediata protezione equivalente, se si spostano in un altro Stato europeo, grazie a una nuova legge, approvata mercoledì 22 maggio dal Parlamento.
Il regolamento, approvato con 602 voti a favore, 23 contrari e 63 astenuti, si applicherà direttamente in tutti gli Stati membri, garantirà che la protezione accordata in uno Stato membro sia mantenuta quando la vittima viaggia o si trasferisce in un altro Stato membro.
Così facendo la richiesta di protezione fatta dalle vittime diventerebbe più semplice, garantendo condizioni più sicure in caso di spostamenti in un altro Stato e le vittime di violenza di genere sarebbero in grado di ottenere, in tutta l’UE, servizi di assistenza specializzata da specifici funzionari.
In questa maniera si rafforzerebbe lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione e si garantirebbe un futuro migliore e più sicuro, in particolare alle donne e ai bambini.
Questo regolamento in materia civile, che copre le minacce all’integrità fisica e psichica delle persone, comprese le minacce alla libertà personale, alla sicurezza e all’integrità sessuale, completa la direttiva in materia penale sull’Ordine di protezione europeo (OPE).
Questi due strumenti, integrati, copriranno la più ampia gamma possibile di misure di protezione adottate dagli Stati membri.
Per garantire che la protezione sia riconosciuta ed eseguita in tutta l’UE, il regolamento contiene un certificato multilingue standard, che fornisce tutte le informazioni essenziali.
L’utilizzo di questo certificato deve mantenere i costi di traduzione al minimo, per far sì che – nella maggior parte dei casi – non vi siano costi aggiuntivi per la persona protetta.
Una volta approvato dal Consiglio dei Ministri, il regolamento si applicherà a decorrere dall’11 gennaio 2015.
