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#StoriedalCampo: Il Mulino… nero! Ovvero, come sostenere l’educazione con la polenta in Tanzania

Cinzia D’Intino, Coordinatrice Didattica del Master PMC- Project Management per la Cooperazione Internazionale, former Project Manager in Tanzania, Zambia e Libano per le ONG:

Nel mio ruolo di Project Manager, svolto in Africa negli ultimi anni (prima di approdate nel 2016 alla Didattica nella Social Change School!) mi sono trovata a dover rispondere ad una domanda:

Come il progetto può essere auto-sostenibile terminati i fondi (‘exit strategy’)? 

Tenendo bene a mente la comunità che usufruirà dei benefici generati, che non dev’essere vista come semplice fruitrice di beni e servizi, ma come parte integrante del ciclo del progetto.

E allora vi racconto con piacere la storia di un progetto educativo per bambini che mi ha impegnato per due anni in Tanzania proprio su questi due fronti, sostenibilità e coinvolgimento della comunità.

Con il “Progetto di sviluppo formativo in ambito scolastico nel villaggio di IKONDO-TANZANIA 2011” abbiamo messo in piedi e finanziato su 5 asili asili frequentati all’incirca da 300 bambini del villaggio.

Il progetto – di Sostegno a Distanza- finanziava in particolare gli stipendi delle 10 insegnanti e del preside, i corsi di formazione/aggiornamento degli stessi, il materiale didattico e le spese di manutenzione delle strutture. 

Abbiamo portato la comunità a partecipare attivamente al sostentamento e alla gestione degli asili: i genitori dei bambini pagavano una piccolissima quota di iscrizione, fornivano le materie prime necessarie a preparare la colazione, si occupavano a turno della pulizia dei locali e si mettevano a disposizione col proprio lavoro quando c’era bisogno di manodopera per manutenzioni varie. Molti dei genitori inoltre partecipavano alle riunioni periodiche del Comitato degli asili, all’interno dei quali si discutevano le varie problematiche o prospettive future degli asili stessi.

La comunità era fortemente coinvolta perchè avevano voluto gli asili (non ve ne erano altri in villaggio) e volevano che funzionassero bene! Partecipavano attivamente e pretendevano che gli impegni di tutte le persone coinvolte venissero rispettati. Dopo alcuni anni dalla realizzazione degli asili, la comunità li sentiva propri.

Ma come formalizzare questa sentimento di “ownership” per fare un vero e proprio passaggio di consegne dalla ONG alla comunità, completare un percorso, concretizzare l’exit strategy e raggiungere la piena sostenibilità degli asili?

Attraverso il suo coinvolgimento abbiamo pensato che affiancare agli asili un’attività generatrice di reddito per sostenerli, che avesse anche una utilità concreta per il villaggio, con costi bassi di gestione e manutenzione.

Verificammo tra l’altro  che di mulini per la preparazione della polenta bianca di Mais, elemento principale della dieta in Tanzania.in villaggio ce n’erano già, ma non in quella zona, difficile da raggiungere a piedi, soprattutto se carichi di sacchi di mais. La domanda quindi c’era e l’idea poteva funzionare!

Nacque così l’idea della “kiwanda cha kusaga mahindi”, del quartiere di Idyadya, un Mulino per la produzione della farina di mais.

Preparammo un business plan e coinvolgemmo il comitato degli asili per lanciare la nuova attività imprenditoriale (un ‘social business’ come si definirebbe oggi). Chiedemmo alle famiglie del quartiere dei bambini che frequentavano gli asili di servirsi di quel mulino, stabilimmo dei turni di lavoro con gli altri mulini del villaggio per non “pesare” sulla concorrenza, pubblicizzammo la novità girando in macchina col megafono per il quartiere, presentandola per quello che era: un servizio per la comunità, la fonte di sostegno degli asili, il simbolo di sostenibilità e autonomia di qualcosa che avevano voluto fortemente e che fortemente sentivano proprio.

Oggi gli asili sono ancora attivi, grazie al mulino senza più bisogno di fondi esterni. Finanziare l’educazione con la polenta, chi l’avrebbe mai detto…? 

Una vittoria della comunità e, confesso, una grande soddisfazione personale!

 Photo Credits: foto realizzata da Cinzia D’Intino per il “Progetto di sviluppo formativo in ambito scolastico nel villaggio di IKONDO-TANZANIA 2011”

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